Due breaking news in pochi minuti sul Sole 24 Ore.com dicono tutto sullo stato del negoziato all'interno del Pdl. Prima il ministro Sacconi dice no a Monti e a un governo appoggiato sia dal Pdl sia dal Pdl. E due minuti dopo, o poco più, il ministro degli Esteri Franco Frattini dice sì a Monti ("ha caratura internazionale") e no alle elezioni "per salvare l'Italia".
Da notare, nella dichiarazione del ministro Sacconi, soprattutto la sottolineatura dei temi legati alla vita e al rapporto con il mondo cattolico:
"Un Governo partecipato e sostenuto dalla sinistra rappresenterebbe solo l'illusione di una maggiore stabilità politica ed economica perché rivelerebbe presto la propria incapacità di garantire coesione alla nazione attraverso valori condivisi e dinamismo produttivo. La stessa guida di un tecnocrate finirebbe presto con l'evidenziare la sua distanza dalla prevalente dimensione popolare della nostra società per soddisfare solo élite che non hanno mai saputo farsi classe dirigente. Per non dire di quei valori fondamentali della tradizione nazionale – come la vita e la famiglia – cui era stata data una doverosa dimensione pubblica perché sono alla base di ogni questione sociale, che verrebbero quantomeno cancellati dall'agenda del Governo e del Parlamento. Le grandi forze popolari e liberali, il Pdl e la Lega Nord, devono affrontare insieme l'emergenza nazionale confermando il loro percorso innovativo in termini di primato della società sullo Stato, di federalismo responsabile, di contenimento strutturale della spesa pubblica, di liberazione dell'impresa e del lavoro, di affermazione di una giustizia giusta e responsabile. L'Unione di centro può e deve essere richiamata alla sua responsabilità di forza politica cristiana e moderata che nega se stessa se si compromette con la sinistra di formazione comunista. Esiste una maggioranza moderata nella società che ha il diritto di essere rappresentata nelle sue aspirazioni di stabilità e di libertà. Essa non può essere consegnata né alle fredde élite degli interessi particolari né alla sinistra divisiva e rancorosa né tantomeno alla loro combinazione”.