Spunti di economie di scala, anzi di rete

La rete è sicuramente uno strumento di comunicazione e di interazione di massa, ma è anche e soprattutto uno strumento di fruizione individuale e l’individuo, il singolo è sempre più spesso il decisore ultimo di ciò che vuole nella rete come nel computer. La rete non è più soltanto il web, ma è il cloud, la cosidetta nuvola, e tutti gli strumenti di trasmissione dati che ci fanno convocare una call e litigare con moglie o marito.

Non è la massa indistinta, omologata e omologabile, a creare oggi le economie di scala, nel business del futuro, ma è e sarà sempre di più la somma di milioni, miliardi dei gusti e degli interessi e delle utilità dei fruitori a permettere lo sviluppo del nuovo business. L’elasticità della risposta agli utenti, persone o aziende che siano, pare sempre più il segreto del successo. E pensare che questo ormai vale perfino per gli strumenti di comunicazione di massa per antonomasia, giornali e tv.

La cosiddetta “personalizzazione” dell’utilizzo del mio pc, notebook, device, per il lavoro come per la vita privata, ammesso che la rete ci permetta ancora una reale distinzione, è alla basa dell’efficienza e delle scelte di acquisto delle persone come delle aziende. Questo è un problema sempre più sentito dalle imprese, dove la riduzione dei costi e le ristrutturazioni in tempo di crisi inducono ovviamente una sempre maggiore richiesta di efficienza per il singolo manager, dipendente, impiegato. Dunque, o tu produttore di IT hai il monopolio assoluto di uno strumento, di una scoperta, di un mondo o di un gusto (vedi Apple), ma con la rete è sempre più difficile e spesso anche non troppo economico, rientra più nel mistero del genio che non nella programmazione di un’azienda di successo; o ti conviene avere l’eccellenza nella fornitura di servizi pensati fin dall’origine e resi poi elastici per la perfetta comprensione di tutte le esigenze del fruitore. Attraverso un mondo che si apre piuttosto che chiudersi agli utenti come alle partnership.

E’ la lezione che stiamo imparando nei giornali: la rete è grande, elastica, personalizzabile, veloce, in una parola “mia”. Così devono essere le forniture di servizi IT? Davvero le vere economie di scala del nuovo millennio le faranno i servizi, più che i prodotti?

  • leprechaun |

    E’ la teoria delle “code lunghe”. La fine del broadcasting (dell’audience: tutti a guardare la medesima bojata minimo comun denominatore) e l’inizio dell’era dello “on demand”. Bisogna trovare neologismi italiani per queste cose.
    Ma c’è un’altra cosa, che tutti trascurano: l’open source. Una gigantesca socializzazione degli investimenti, avvenuta “da sola”, fuori del mercato ma dentro la società. Ma non contro il mercato (di un certo tipo).
    Più il consumo passa sui servizi, più la socializzazione diviene possibile, anche se io ritengo sia possibile un “open source” anche sull’hardware (non le navi da crociera, certo).
    Alla fine, forse aumenterà di nuovo la forza lavoro, ma su altri moduli. Meno mercato, più società. Mi dispiace per i fan.

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