C’è una strada nel passato di ogni famiglia che vorremmo percorrere per scoprire l’origine di qualcosa e c’è un format non certo rivoluzionario ma curato e a suo modo originale che dovrebbe essere importato in Italia per farne una versione nostrana. Il titolo inglese è “Who Do You Think You Are”, in italiano “Chi ti credi di essere”. Ora va in onda in prima serata sabato e domenica sera su Studio Universal (Premium Gallery). E’ l’adattamento americano di una serie Bbc, rete che primeggia nel settore telefilm e affini (vedi Luther). E’ una forma particolare di show delle celebrità: ogni puntata è il racconto di un viaggio a ritroso nei luoghi e nel passato compiuto da una star alla ricerca delle proprie origini con l’aiuto di storici, biblioteche, antiche foto custodite nella scatola dei biscotti della mamma.
Per esempio, Sarah Jessica Parker, in versione meno tacco 12 e più cappello di lana peruviana, scopre di avere un trisavolo che tentò la corsa all’oro e una trisavola scampata alla caccia alle streghe. Certo, in America il tutto funziona bene perché il viaggio a ritroso nella storia nazionale è più breve e c’è sempre una storia di immigrazione ad allargare la mappa degli spostamenti, ma anche in Italia può piacere. La curiosità verso il passato è una costante. Esistono alcune applicazioni per telefonini che ti aiutano, araldica alla mano, ad andare indietro nella genealogia. Ecco, applicate quella curiosità a un attore, a un politico, a un avvocato, a chiunque. “Non possiamo far rivivere il passato, ma possiamo riscoprirlo”. Così non solo la protagonista di Sex and The City, ma anche suo marito Matthew Broderick, Lisa Kudrow, storico volto di Friends, Brooke Shields, Susan Sarandon e Spike Lee si cimentano nell’album dei (non) ricordi di famiglia. Per poter dire: “Ho sempre saputo chi sono, ma ora lo so di più”. E se siamo curiosi degli altri, figuriamoci se non lo siamo degli altri che ci fecero. Importiamolo in Italia, anche per elaborare un nuovo rapporto con il nostro passato, la nostra storia.
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