Dalla Domenica del Sole 24 Ore del 18 marzo 2012
“Il sangue costa, costa caro”. Elio Germano è un bravo attore e sa sorridere come “Faccia d’angelo”, anche se la storia non è vera ma romanzata e Felice Maniero non è mai citato nel film. La vicenda della Mala del Brenta si prestava a diventare un film per la televisione e infatti domani sera su Sky Cinema 1 va in onda la seconda e ultima parte. La musica degli Afterhours è giusta. Le polemiche fanno bene allo share; se poi interviene perfino lo stesso Maniero, da una località segreta, per dire che i personaggi negativi non vanno immortalati, il contorno buono per il lancio mediatico c’è tutto. Fa un po’ sorridere il dibattito su quanto sia reale un film: è un film, dunque non è la realtà. Lo diciamo anche ai bambini, no? Strano pure il dibattito su: sarà stato mitizzato, edulcorato, il male? Allora, che si fa? Si racconta soltanto il bene? Sarebbe bello, soprattutto se la realtà fosse fatta soltanto di bene.
Katia Ricciarelli è un’interprete sorprendente, ma ormai non è più una novità. Il cattivo ha sempre come suo alter ego un poliziotto buono che dedica tutto se stesso alla caccia del bandito, accade anche al “Toso”, come viene chiamato il boss. Il dualismo tra guardia e ladro c’è dalla seconda scena, “il colpo perfetto”, invece, è alla terza. Un po’ già visto. La tecnica dei flashback è molto diffusa in questo tipo di serie tv e non è detto che sempre aiuti la comprensione. L’ispirazione della regia sembra tratta da Arancia Meccanica fin dalla sigla, quando “il Toso” si gode il riflesso dei suoi lingotti d’oro: l’idea non è male ed è recepita da tutti gli attori che recitano nei panni della banda.
Ma la vera notizia è un’altra. L’attrice che impersona la fidanzata del “Toso” è di una bravura improvvisa e felice. Si chiama Linda Messerklinger. Ha gli occhi di un bambino innocente con l’alone di una cattiva maestra. Recita con i silenzi, l’inclinazione del volto e il corpo sinuoso. Così giovane (classe 1987) e così completa. Da seguire.
