“Cercatelo su internet, perché certe cose i libri di storia non le dicono”

I minatori bambini dovevano tenere la lampada sempre nella mano sinistra perche' la destra doveva essere libera, pronta per fare il saluto al Duce; Willie, per fare lo spiritoso, ha fatto finta di essere vittima di un lapsus citando il nome di un politico più recente. La parola salario deriva dal fatto che si veniva pagati in buste di sale. Nella miniera c'e' un'acqua minerale gelida ma di una bonta' assoluta. Due modi per calcolare il lavoro: ogni bimbo minatore, la sera, prima di andare in baracca, metteva un sasso in un secchio, tanti sassi e tanti giorni; su un lungo corridoio si infilzava nel muro un legnetto, la distanza dall'inizio del tunnel era la quantita' di lavoro. Per non farsi male sbattendo la testa sulla roccia i ragazzi minatori mettevano nei cappellacci spessi paglia, fieno, per attutire l'eventuale colpo. Si lavorava sempre in coppia, per sicurezza. La sera si mettevano dei pali, li chiamavano "pali di sveglia", se la mattina erano ancora solo appoggiati, tutto bene, si fa per dire: si poteva lavorare; se invece i pali erano incastrati o peggio compressi, era meglio svignarsela. Nella miniera si puo' vedere il mare, cioe' le increspature della sabbia mossa dall'acqua diventata fossile nel corso degli ultimi trecentomila anni. Ma non si puo' toccare la stalactite perche' il contatto con il grasso che ricopre la nostra pelle blocca processi millenari. Dentro la montagna non gela mai, fa freddo, ma non gela mai. E' molto umido, ma non gela mai. Dunque li' si possono ben conservare nitroglicerina e dinamite. Ben due volte Willie ha detto: "Segnatevi questo nome, per esempio Ascanio Sobrero, di Casale Monferrato, cercatelo su internet, perche' certe cose i libri di storia non le dicono". Su internet, perche' certe cose i libri di storia non le dicono. (Forse continua)

Non avete mai visto il buio