Ecco che cosa ha fatto Bashar dopo aver “accettato” il cessate il fuoco

Ufficialmente Bashar el Assad, rais siriano, avrebbe accettato il piano in sei punti per riportare la calma nel suo paese. Ufficialmente. Ma che cosa ha fatto dal 12 aprile – data del piano – a ieri, quando ha incontrato l'ex segretario generale dell'Onu, Kofi Annan? Lo spiega bene Jeffrey White, già alto ufficiale dell'intelligence e ora analista del Washington Institute, uno dei migliori think tank al mondo sui temi mediorientali.

Ecco che cosa ha fatto il regime di Damasco, nelle ultime settimane:

il massacro di oltre 100 civili a Hula, tra cui 49 bambini;

– violazioni continue del cessate il fuoco;

– incremento di azioni come raid nei centro abitati;

– repressione delle manifestazioni;

– bombardamenti di aree civili;

Con questa tattica:

– eliminare aree sotto controllo dei ribelli e distruzione delle formazioni del Free Syrian Army;

– tagliare servizi essenziali (acqua, elettricità, telefoni) per isolare i centri della resistenza al regime;

– bombardamenti di zone civili;

– chiudere varchi di fuga al confine e provocare scontri ai confini con Turchia, Libano e Giordania;

– sforzi per riprendere il controllo delle aree contese attraverso un largo dispiegamento di forze regolari e irregolari.

E altro ancora.

I bambini siriani e la cruenta miopia del mondo

 

  • Daniele Bellasio |

    Presente, saluti

  • simone basile |

    purtroppo per la popolazione civile siriana non è l’anno giusto, niente primavera per loro quest’anno.
    Barack Obama dovrà davvero essere messo all’angolo per accettare un’operazione militare a pochi mesi dalle elezionie rischiando di accreditare ancor più le tesi di chi lo accusa di aver continuato la stessa politica astera dell’amministazione precedente.
    Israele, a torto o a ragione, probabilmente non aspetta altro che un’operaiozione in Siria per allargare il fronte all’Iran.
    Insomma, se non sbaglio ieri sera era presente anche lei, forse manca un Christopher Hitchens che parli chiaro.
    Saluti, Simone

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