Se quello che dice il Corriere.it è vero, cioè che Silvio Berlusconi si ricandiderà a premier nel 2013 in ticket con Angelino Alfano, lo scenario politico dei prossimi mesi diventa più chiaro e prevedibile.
Il centrodestra tenterà di abborracciare un'alleanza simile a quella del passato (Lega stile Csu bavarese più Pdl con nome nuovo), corteggiando senza riuscire a ottenere granché pezzi di Terzo polo, in primo luogo l'Udc, ed esponenti del governo Monti.
Il Terzo polo si ricompatterà (Udc più Fli più Api più il resto) e inizierà a trattare & dialogare con il centrosinistra. Se la trattativa andrà a buon fine si realizzerà una grande coalizione antiberlusconiana. Se no, il Terzo polo candiderà o Pierferdinando Casini o un esponente del governo Monti (in continuità con il governo Monti) o magari qualcuno in arrivo da fuori della politica.
Il centrosinistra si ricompatterà (Pd più Sel più forse Idv) dietro la candidatura di Pierluigi Bersani, ma per timore del pericolo Grillo avvierà il dialogo & trattativa con il Terzo polo. Se la trattativa andrà a buon fine, cercherà di avere per un suo uomo, Pierluigi Bersani, la leadership della grande coalizione antiberlusconiana, promettendo altre alte cariche ad esponenti del Terzo polo. Se la trattativa andrà così così per il Pd, la leadership della grande coalizione antiberlusconiana l'avrà un esponente del governo Monti. Se la trattativa andrà male per il Pd, sarà un uomo del Terzo polo (o un outsider scelto dal Terzo polo) alla testa della grande coalizione antiberlusconiana.
E Mario Monti, che ha detto di non voler più fare il premier dopo il 2013? Difficile pensare che non abbia un ruolo nel futuro del nostro paese. Si possono rassicurare i mercati e le cancellerie europee anche da luoghi diversi da Palazzo Chigi. Come il caso di Giorgio Napolitano al Quirinale e Mario Draghi a Francoforte hanno ampiamente dimostrato.