Le finte e le controfinte della politica

Meglio votare nel 2013 e lasciar lavorare fino ad allora Mario Monti. L'ex presidente del Senato, Franco Marini, ci prova, con un intervento sull'Unità di oggi, a convincere i segretari di partito, a cominciare dal suo, a non correre al voto a novembre: "Chiudere la legislatura anticipatamente in autunno è un grave errore. E parlarne una grossolana superficialità".

Ecco, anche soltanto il fatto che se ne parli, di elezioni anticipate, è un modo per lanciare messaggi non stabilizzanti all'esterno, dunque ai mercati. Lo sa bene il premier Mario Monti che proprio questo ha chiesto e chiede ai leader delle forze politiche che sta incontrando in queste ore: occorre lavorare per disinnescare quanto meno la parte di incertezza che deriva dalla variabile politica interna.

Non è salubre che un paese cambi legge elettorale ogni volta che va al voto, lo sanno quasi tutti. Eppure ora si parla quasi soltanto del sistema di voto, che certo andrebbe riformato – lo dicono quasi tutti – ma poi alla fine sembra non volerlo nessuno, un nuovo sistema.

Insomma, la politica dà segnali molto confusi e spesso ipocriti: dice di volere cose che non vuole – la riforma elettorale – e di non volere cose che vuole, il voto in autunno. Questo non è bene, anche perché le ambiguità e le ipocrisie coinvolgono anche l'azione (e l'inazione) a sostegno del governo. Meglio idee chiare e nette, che finte e controfinte, anche per i mercati.

  • Giulio Avogadro |

    Una cosa sembra certa. I partiti vogliono che siano eletti i lazzaroni scelti da loro e non persone (si spera oneste) scelte dall’elettore.

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