Ecco che cosa manca alla “settimana decisiva per l’euro”

Come chiunque di noi ha potuto leggere su tutti i giornali di oggi, questa è (l'ennesima) settimana decisiva per l'euro. Intanto, è triste notare come Le Figaro titoli sulla settimana decisiva per Spagna e Italia, mentre per noi la settimana è decisiva soprattutto per Madrid.

Dopo le chiare dichiarazioni della scorsa settimana del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, in merito al fare di tutto per salvare l'euro, e dopo il sostegno ottenuto dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, i mercati si sentono di scommettere su un sospiro di sollievo di eurolandia. Bene.

Ciò che però rischia di rassicurare poco è il fatto che l'ennesima settimana decisiva per l'euro sia una settimana fatta di una serie di incontri bilaterali – con al centro la missione del segretario al Tesoro americano, Tim Geithner, in Europa. Incontri bilaterali, dunque, che hanno certo il sapore dei lavori in corso per rafforzare l'euro (anche il presidente Barack Obama ne ha bisogno in vista delle elezioni di novembre), ma non hanno il peso solenne del summit continentale.

E' il rafforzamento dell'Unione politica dell'Europa, affiancato da un mandato forte per la Bce perché possa agire in tutto e per tutto come una banca centrale di una moneta importante, la soluzione per tornare ad avere reazioni più razionali sui mercati. I vertici bilaterali, invece, rischiano di calmare gli umori nel breve, medio periodo, ma essendo appunto bilaterali e non continentali non danno l'idea di una vera e forte unione politica dell'Europa nel medio, lungo periodo. Peccato.

  • maxpro |

    AI PAESI COME L’ ITALIA, LA SPAGNA E LA GRECIA SERVONO SOLTANTO MANOVRE CHE POTENZIANO LA CRESCITA:
    LAVORO
    FAMIGLIE
    CONSUMI
    BASTA CON LE MANOVRE SALVA BANCHE, SE NON VANNO BENE FACCIAMOLE FALLIRE.
    E’ SENZ’ALTRO MEGLIO FAR FALLIRE LE BANCHE CHE FAR FALLIRE LE FAMIGLIE.

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