Il principio di non contraddizione del professor Tremonti

Nonostante l’apparenza, non c’e’ alcuna contraddizione nel fatto che l’esponente politico fuori dalla Lega nord piu’ vicino alla Lega nord, cioe’ l’ex ministro Giulio Tremonti, ridiscenda in campo con una sua lista preceduta da un manifesto incentrato su due concetti base: la sovranita’ nazionale e la dignita’ della persona.
La dignita’ della persona e’ il cuore di una politica che trae origini nel socialismo ma e’ anche l’anima di un pensiero da conservatori compassionevoli. Dunque non fa certo scandalo che sia Tremonti, gia’ ministro del centrodestra ma con origini socialisteggianti, a rilanciare il concetto come motto anche elettorale.
La sovranita’ nazionale, invece, potrebbe essere a prima vista contrapposta alle istanze di autonomia locale avanzate dalla Lega nord e non solo. Non pare cosi’ e per due ragioni. La prima e’ che c’e’ sempre qualcosa, in questo caso l’Europa, di piu’ centrale e centralista, dunque il locale si relativizza di conseguenza: rispetto all’Europa e’ “local” l’Italia, rispetto all’Italia e’ “local” il nord, rispetto al nord… E via. La seconda ragione che discende dalla prima e’ che dietro a ogni autonomismo prospera in fondo un nazionalismo, termine usato qui senza alcuna accezione etico-valutativa, un amor patrio a suo volta “relativizzato” a seconda di quale sovrapatria si prende in considerazione e in realta’ di mira. Questa seconda ragione di non contraddizione del prensiero del professor Tremonti espresso oggi al Corriere della sera ha due risvolti: uno positivo, l’affermazione del primato della politica rispetto alle tecnocrazie internazionali, e uno meno, il rischio di dare adito a inefficaci egoismi geopolitici.
Questo secondo rischio traspare anche dalle parole dell’ex ministro che, rilanciando il concetto di rispetto e orgoglio della sovranita’ razionale, riconosce pero’ che contro le storture dei mercati i molti governi europei, lavorando assieme, possono fare molto.

Ps. Il primo problema della Lista di Tremonti non sara’ tanto la collocazione, ma la ricerca di alleati e/o interlocutori.

  • Hermann |

    Mah. Del suo famoso “libro bianco” Tremonti non ha mai applicato niente, in tanti anni da ministro. Verrà ricordato, in futuro, per le famose “Tremonti”, il cui effetto principale è stato un incremento della capacità produttiva senza adeguato aumento della domanda.
    Aveva promesso l’eliminazione dell’IRAP, e poi si è guardato bene dal toglierla.
    La diminuzione della pressione fiscale esiste solo nei libri, la realtà è ben diversa…
    A proposito, cosa ha fatto Tremonti per difenderci dalla invasione dei prodotti cinesi? Ha potuto fermare un solo container? Diceva che Prodi ci avrebbe trasformato in una colonia di Pechino. Lui ha potuto qualcosa?

  • ciarlatano valtellinese |

    su questo Tremonti qua hanno già detto benissimo in questi anni i redattori di NoisefromAmerika. Sbugiardato come merita, questo Tremonti qua.

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