Con l'intervista di oggi al Corriere della sera, Oscar Giannino, leader di Fermare il declino, spiega quanto Danton aveva raccontato ieri: "Non crediamo che Casini e Fini o altre personalità di spicco della Prima o della Seconda Repubblica possano essere artefici della nuova proposta politica necessaria in Italia in questo momento". Dunque, per i promotori del manifesto-appello il vero problema non è Monti bis sì o no, agenda Monti sì o no, ma il (non) rapporto con i partiti tradizionali e i loro leader, considerati non credibili e affidabili sulla via delle riforme.
E Luca Cordero di Montezemolo? "Non ha un passato da uomo politico – dice Giannino – E ho apprezzato che nelle ultime interviste non rivendichi una leadership per sé, che si proponga per dare una mano".
Dunque, pare di capire, il compito di Montezemolo, federatore a bordo pista delle varie anime del cosiddetto centro, sarà trovare il modo di tenere assieme, senza metterli assieme, soggetti della politica più tradizionale e movimenti nascenti. Per un unico progetto, ma magari in due "case" diverse. Vedremo.