Oggi Stig Dagerman e il nostro bisogno di consolazione

Mi manca la fede e non potrò mai, quindi, essere
un uomo felice, perché un uomo felice non può avere il timore che la propria vita sia
solo un vagare insensato verso una morte certa. Non ho ereditato né un dio né un punto
fermo sulla terra da cui poter attirare l’attenzione di un dio. Non ho ereditato
nemmeno il ben celato furore dello scettico, il gusto del deserto del razionalista o
l’ardente innocenza dell’ateo. Non oso dunque gettare pietre sulla donna che
crede in cose di cui io dubito o sull’uomo che venera il suo dubbio come se non fosse
anch’esso circondato dalle tenebre. Quelle pietre colpirebbero me stesso, perché di
una cosa sono convinto: che il bisogno di consolazione che ha l’uomo non può essere
soddisfatto.

via www.ilfoglioclandestino.it

Così, per iniziare la settimana sotto la pioggia.

  • Fedele Ratio |

    Eh eh eh…
    …quando si arriva al dunque l’impatto è forte!
    Coraggio Danton, che cercare è già trovare.
    E a parte gli scherzi, cercare è davvero felicità, che ogni scoperta scava, pulisce, ristora, rinfranca, toglie un pezzo e apre una porta nuova, e alla fine, l’augurio per tutti, è incontrare l’Amore.
    Lettura consigliata: “Due piccoli passi sulla sabbia bagnata”, per andare all’essenza dell’amare e dell’essere amati.

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