Cose successe e dette nel weekend

Nell'intervista di ieri sera a Che tempo che fa il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha dato per la prima volta la sensazione di voler riflettere seriamente sull'ipotesi di impegnarsi in prima persona in politica in modo più duraturo e strutturato (cioè oltre il marzo 2013) e meno da puro tecnico prestato al governo del paese in una situazione di particolare emergenza. Festeggiamenti al centro.

Nelle elezioni primarie di ieri il centrosinistra, comunque vada, ha dato una plastica dimostrazione di forza e di vitalità, merito di tutti, ma soprattutto di Pierluigi Bersani, che pur presentandosi come l'usato sicuro ha reso possibile una competizione vera e aperta, e di Matteo Renzi, grazie al quale la competizione sulle idee e sul grado di innovazione (o no) della politica è stata possibile e soprattutto foriera di sviluppi anche per il futuro. E il bello è che la gara, sulle idee e sull'innovazione, è ancora in corso dopo il primo turno e non è detto che finisca nemmeno dopo il second0. Festeggiamenti nel centrosinistra: la competizione è l'anima della politica.

Quello che è certo è che, comunque vada e pur avendo già fatto molte cose, la storia politica nazionale del sindaco di Firenze e di quello che rappresenta (anche e soprattutto nelle regioni cosiddette rosse) ieri è soltanto iniziata. E nel migliore dei modi per lui e per i suoi sostenitori ed elettori. Il bello è che anche il secondo turno è e sarà combattuto. Festeggiamenti sul camper.

Beppe Grillo, con le sue dichiarazioni sulle primarie, ha dimostrato di temere tutto ciò che non è scontato e che non s'inserisce perfettamente nel suo copione: noi contro tutti. Sicuramente, l'ascesa di Matteo Renzi sottrae elettori possibili al malcontento protestario e qualunquista, e li riporta nell'alveo di una coalizione tradizionale, influenzando ovviamente gli equilibri e la vita di quella stessa coalizione, come la "rottamazione e/o autorottamazione" di alcuni leader del passato e alcune battaglie sui costi della politica dimostrano. Urlare non basta.

Silvio Berlusconi, con i suoi stop and go, ha continuato e continua nella sua opera demolitoria nei confronti del partito che non ama più da tempo, cioè il (suo) Popolo della libertà, e Angelino Alfano poco o nulla fa o può fare per contrastarlo. Come ha spiegato a Sky Guido Crosetto, uno dei candidati alle primarie del Pdl, è ormai molto probabile che, dopo tante piccole scissioni, il Pdl stavolta si spacchi davvero in due anime, forse più. Festeggiamenti al centro e nel centrosinistra.

L'avvitamento del Pdl dimostra che se tutti i centri e le liste ex, post, neomontiane fossero un unico progetto unitario, il centro sarebbe il nuovo centrodestra, con Berlusconi e la Lega nord spinti a margini dello scenario politico. Festeggiamenti tra i berlusconiani e i leghisti. Ma se la riflessione di Monti di cui sopra poi terminerà in un certo modo i festeggiamenti a loro volta si concluderanno bruscamente.

Mario Monti, presidente del Consiglio, sempre a Che tempo che fa ha detto una cosa che forse solo Monti può permettersi di dire senza far divampare polemiche inaudite: "I corporativismi spesso usano i giovani per perpetuarsi". E si riferiva anche alla scuola. Frase da tecnico o da leader politico?

Giorgia Meloni, anche lei candidata alle primarie del Pdl (sempre se ci saranno), ha fatto un piccolo, bel gesto, da paese normale, andando alla sezione del Pd di via dei Giubbonari a Roma, i giorno delle primarie dello schieramento a lei avverso.

Alla fine della fiera la regola davvero strana, per usare un eufemismo, nelle primarie del centrosinistra è il non voto, per questa volta a differenza del passato, dei giovani di 16 e 17 anni. In fondo il futuro è più loro che di tanti altri che hanno votato. Già.