Ora che è tutto chiaro, buona campagna elettorale

Tra interviste e indiscrezioni si va chiarendo lo schema politico attorno alla (ri)candidatura a premier di Mario Monti. Come previsto, le liste principali del centro saranno due. Una sarà composta e guidata da Luca Cordero di Montezemolo e dal ministro Andrea Riccardi, e nascerà dal movimento Verso la Terza Repubblica per attrarre anche i moderati, montiani presenti nelle file dei delusi del Partito democratico. E questa sarà la lista più movimentista e per certi versi nuova. Un'altra lista sarà composta e guidata da Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini, e nascerà dalla fusione di Udc, Fli e altre forze minori per attrarre anche i moderati, montiani presenti nelle file dei delusi del Popolo della libertà. E questa sarà la lista più partitica e per certi versi tradizionale.

Fuori da questo schieramento resterà Silvio Berlusconi, anche per risolvere a priori il problema, il vero dilemma, di una sua eventuale, personale candidatura nelle liste montiane. A questo punto, lo stesso Berlusconi sarà costretto a non candidarsi a premier e a lanciare il nome di Angelino Alfano per ottenere così almeno il patto in Lombardia e alle politiche con Roberto Maroni.

Dall'altra parte, invece, il Partito democratico, guidato da Pier Luigi Bersani, perdendo una componente di moderati a destra, sarà tentato dal patto a sinistra con il movimento arancione del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e del pm in missione guatemalteca, Antonio Ingroia. Oppure il Pd cercherà di richiamare in servizio attivo permanente in campagna elettorale Matteo Renzi, sindaco di Firenze e magnete attrattivo per una parte del voto moderato e riformatore.

Dunque si va verso una campagna elettorale con quattro schieramenti, da destra a sinistra: la coalizione tra Pdl, con vecchio o nuovo nome, e Lega più Destra di Francesco Storace; il centro bicilindrico con la Lista per l'Italia di Casini e Fini più la Lista civica nazionale di Montezemolo e Riccardi; il centrosinistra di Pd, Sel e altre forze minori; il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

Tutto ciò ovviamente non è ufficiale, qualcosa però è abbastanza ufficioso. Diciamo che è una scommessa analitica. Buona campagna elettorale a tutti.