Il programma di Scelta civica, la lista guidata dal presidente del Consiglio Mario Monti, si sta via via palesando attraverso la pubblicazione, giorno dopo giono, di nuovi capitoli suddivisi per settori e materie. Per esempio, alcuni giorni fa, il movimento centrista ha lanciato la sua proposta economica. Ecco la frase clou:
"Per
rilanciare i consumi e l’economia la nostra proposta è
ridurre la pressione fiscale sul reddito da lavoro, attraverso una
progressiva riduzione del carico fiscale dell’IRPEF, a partire dai redditi
medio-bassi. Ci proponiamo nell’arco della legislatura una riduzione del
rapporto tra gettito IRPEF e PIL del 2%. Stimiamo che alla fine della
legislatura la nostra proposta porterà ad una riduzione del gettito IRPEF di
oltre 15 miliardi di euro rispetto ai livelli attuali. Non prevediamo di
aumentare ulteriormente l’IVA dopo il 2013".
Questa è la frase clou perché su questo punto si gioca gran parte del successo della lista di Monti. Pochi mettono in dubbio affidabilità e credibilità di governo come doti dell'attuale premier, ma molti dubitano della sua consapevolezza che al paese serva un serio alleggerimento fiscale per favorire la crescita. Insomma, Monti è promosso sul fronte del rigore, meno su quello dello sviluppo.
In campagna elettorale Monti ha invece battuto più volte su questo tasto (fiscale) e il fatto di avere messo il suddetto proposito per iscritto nell'Agenda Crescita vuole essere una conferma delle buone intenzioni tributarie. Sarà creduto?
Dalla risposta a questa domanda dipende gran parte dell'esito elettorale per la coalizione del premier.
Ecco il
testo integrale dell'Agenda Crescita di Scelta Civica: http://www.sceltacivica.it/doc/356/agendacrescita.htm.
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