D’Alema e il Colle “dimenticato”

In una bella intervista sul
Corriere della Sera di ieri Massimo D’Alema traccia la sua agenda per la
ripresa dei lavori parlamentari dopo il voto. Come sempre accorto ma con una
nuova vocazione più ecumenica, un D’Alema che non si annovera “tra quelli che sono
stati presi di sorpresa” dal boom di Grillo raccoglie l’arco costituzionale,
eccetto Monti, attorno a un patto: “Sulla base della proposta di personalità adeguate
a ruoli istituzionali”, al Pdl e al Movimento 5 Stelle vadano “le presidenze
delle due assemblee parlamentari”. Il governo? La risposta è un po’
burocratica: “Lo guiderà il partito che ha la maggioranza relativa al Senato e
quella assoluta alla Camera. E che ha espresso come candidato premier Bersani”.
Manca il Quirinale. Forse D’Alema non voleva bruciare un nome a lui caro, il
suo.

(Pubblicato sul Sole 24 Ore del 1 marzo 2013)