Nel caos politico di queste ore, sottotraccia, s'avanza uno strano, insospettabile animale: il bipartitismo italiano. E ciò accade proprio mentre sembra in crisi il bipolarismo.
Certo, la Lega Nord esiste eccome e governa le Regioni del settentrione. Naturalmente, per ragioni di tattica parlamentare nascono nuovi gruppi come il Gal, Grande autonomia e libertà. Anche Sinistra, ecologia e libertà resta in vita come junior partner del centrosinistra. E al centro sopravvive (fino a quando?), tra gli scossoni e le amarezze, Scelta civica. E poi c'è Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle.
Tutto giusto. Però la Lega Nord ha partecipato alle consultazioni assieme al Pdl e il suo segretario, Roberto Maroni, ha più volte detto di voler fare della Lega una Csu italiana, lasciando intendere che la Cdu nostrana sia il Pdl. Il segretario lombardo della Lega, Matteo Salvini, ha inoltre detto alla Zanzara di Giuseppe Cruciani su Radio 24: "La Lega non
può fare tattiche parlamentari in disaccordo col Pdl, è pura fantasia. E'
assolutamente impossibile, non sarebbe serio".
Anche Nichi Vendola, leader di Sinistra, ecologia e libertà, ha spiegato di recente a Che tempo che fa che ormai, soprattutto dopo l'elezione di Laura Boldrini alla presidenza della Camera, il percorso comune tra Sel e Pd è tracciato e può dunque perfino portare a una casa comune. Del resto Sel ha anche chiesto di entrare nel Partito socialista europeo, cioè di abitare nella stessa casa europea del Pd.
Nelle ultime ore ci sono altri segnali di un bipartitismo carsico, Grillo a parte. Scelta civica, infatti, sta vivendo una seria crisi d'identità, soprattutto dopo l'imbocco della via democristianamente neocentrista – o almeno così è stata interpretata – in occasione delle nomine degli organi di partito e dei gruppi parlamentari. C'è già chi dice che ogni eletto vada o stia pensando di andare per la propria strada, cercando approdi futuri.
Italia Futura, esaurita la sua missione, sembra sulla via della diluizione nel movimento centrista. Però il rischio, di fronte alla scelta di sostenere o no questo o quel governo, di una spaccatura in due, chi verso il centrodestra (soprattutto in vista della fase postberlusconiana) e chi verso il centrosinistra (soprattutto in via della fase renziana), sta diventando reale. Insomma, anche la sopravvivenza del centro può essere messa a dura prova dall'emergente bipolarismo carsico.
Certo, poi c'è il Movimento 5 Stelle. Ma anche in altri sistema bipartitici esistono forze antisistema che salgono o scendono a seconda del grado di soddisfazione degli elettori tradizionali nei confronti della politica tradizionale.