Presidente senatore Piero Grasso:
"Ha chiesto la parola il senatore Silvio Berlusconi, ne ha facoltà".
Presidente senatore Silvio Berlusconi:
"Gentile presidente, onorevoli colleghi e gentili colleghe,
mi sia consentito prendere la parola in quest'aula per ammettere un errore e proporre una soluzione alla stato di ansia e di agitazione che vive il nostro paese, un grande paese alle prese con una crisi internazionale che accentua le carenze strutturali della nostra economia e spinge ogni forza politica ad agire con senso di responsabilità in ogni fase della nostra azione parlamentare e istituzionale.
L'Italia è il paese che amo. L'ho detto quando sono sceso in campo e lo ridico oggi con maggior forza, una maggior forza data dal vigore rafforzato e non indebolito dall'età e dall'esperienza. Proprio perché l'Italia è il paese che amo ho sempre agito con in mente il bene comune, il bene degli italiani e dell'Italia.
A tutti, però, succede di commettere errori. A me, per la verità, capita molto meno rispetto alla media dei politici italiani. Mi consenta, signor presidente, questa vezzosa affermazione un po' presuntuosa: alla mia veneranda età, me la perdonerete. E del resto sto per ammettere un errore, pratica a me non del tutto gradita e usuale. Sbagliai, la mia forza politica sbagliò, a non votare Giorgio Napolitano presidente della Repubblica sette anni fa.
Quando ho avuto la responsabilità di governo ho certamente anche vissuto momenti di non condivisione del pensiero e delle scelte del presidente Napolitano, ma alla fine del suo settennato mi pare si possa dire senza ombra di dubbio che abbia esercitato al meglio il ruolo che la Costituzione affida all'inquilino del Quirinale, al simbolo vivente dell'unità della nostra patria, al capo dello Stato e al supremo garante di tutti, sottolineo tutti, gli italiani.
Per questo evidente motivo propongo al Parlamento riunito in seduta comune per eleggere il nuovo capo dello Stato di rieleggere Giorgio Napolitano per altrettanto evidenti meriti e ovvie stringenti necessità.
Chiedo al presidente Napolitano, che più volte ha escluso questa ipotesi, di voler accogliere la richiesta che a nome della maggioranza degli italiani mi sento di fare e di accoglierla per lo spirito di servizio che lo ha sempre contraddistinto nella sua lunga, ma in fondo ancora giovane, carriera politica.
So, per averlo provato, quanto stancante possa essere assumere responsabilità così alte in un paese così complicato come il nostro. Ma allo stesso tempo so, per averlo provato, quanto possa essere bello poter mettere il proprio vigore al servizio di un paese così straordinario nelle sue potenzialità in un momento delicato in cui le grandi difficoltà possono essere viste come grandi opportunità.
Chiedo a tutte le forze politiche di votare per far restare al posto giusto la persona giusta, Giorgio Napolitano. E mi sia consentito di non dire 'il migliore', perché ovviamente per chi vi parla, nonostante l'errore commesso e ammesso, il migliore è sempre chi vi parla.
Forza Italia, viva l'Italia, viva il presidente Giorgio Napolitano".
Applausi (e qualche sorriso)