Le dimissioni del presidente, Giorgio Napolitano, aumenterebbero le tensioni e non risolverebbero il problema del governo da dare al paese.
A questo punto il presidente potrebbe – primo – scegliere e incaricare colui che considera il miglior presidente del Consiglio possibile.
Secondo, chiedere al miglior presidente del Consiglio (incaricato) possibile di nominare, ascoltando i partiti ma anche no, se non vogliono collaborare, i migliori ministri possibili per ogni dicastero, senza guardare alla loro carta d'identità tecnica o politica.
Terzo, il governo di tal fatta si presenta in Parlamento. Se ottiene la fiducia, bene. Se non la ottiene, resta in carica per il disbrigo degli affari correnti e il successore di Napolitano deciderà il da farsi e dunque probabilmente il ricorso alle urne.
Del resto, il principale partito rappresentato in Parlamento, il Pd, ha detto – per bocca di Enrico Letta – che sosterrà le decisioni del presidente. Il Pdl ha manifestato più volte la sua fiducia nel presidente. Scelta civica è pronta a collaborare in ogni modo. E perfino Beppe Grillo ha di recente elogiato Napolitano…
Dunque, l'ipotesi del miglior governo possibile creato dal presidente è anche l'esito naturale delle consultazioni plurime appena avvenute.