Prima il presidente, poi il governo: la sintesi perfetta

Unità

Il titolo della prima pagina dell'Unità di oggi dice tutto sul momento politico e soprattutto sulla strategia del Partito democratico a guida (finora, fino a quando?) bersaniana.

Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, sa che fino alla elezione del presidente della Repubblica ha una forte carta per tenere unito il partito, per l'appunto la gara al Colle e la possibilità di eleggere il successore di Giorgio Napolitano con i voti di Pd, Sel e magari i montiani o qualche dissidente M5S convinto nel segreto dell'urna a votare per un candidato buono anche per i grillini (Romano Prodi su questo fronte sembra quello più accreditato).

Dunque, la strategia dei bersaniani è chiara: prendere tempo, arrivare alla elezione del presidente, eleggere un presidente frutto della compattezza del centrosinistra, con qualche apertura al M5S, ottenere dal prossimo presidente così eletto una linea più favorevole a un governo, magari anche di minoranza, di centrosinistra (o il voto).

Speculare e opposta è la strategia di Silvio Berlusconi e del Pdl: evitare che il Pd riesca a prendere tempo per arrivare all'elezione del presidente della Repubblica, evitare che il centrosinistra (si) elegga da solo il presidente della Repubblica, evitare che l'elezione del presidente della Repubblica serva al centrosinistra a ottenere voti in uscita dal M5S, evitare che arrivi alla presidenza della Repubblica un esponente di centrosinistra particolarmente inviso al centrodestra.

Paradossalmente, però, resiste, sullo sfondo, un punto comune tra Berlusconi e Bersani: il ritorno alle urne come possibile soluzione. Bersani dice: o governo di minoranza o voto. Berlusconi dice: o governo di larghe intese o voto.

Quindi sul piano B, come Bersani e come Berlusconi, sono d'accordo. Perché Bersani pensa che con le elezioni può far sopravvivere politicamente la sua ammaccata leadership sul centrosinistra, altrimenti destinata a veleggiare verso Firenze e il suo sindaco, Matteo Renzi. Perché Berlusconi pensa che con le elezioni può addirittura (ri)vincere.

  • ngrrrd@libero.it |

    Può essere che al momento opportuno il M5S colga l’occasione, alle votazioni del Presidente della Repubblica, di schierarsi con il PD nella speranza che il PD non vada in crisi di mal di pancia per qualche solito capo corrente, giusto per farsi del male. Entrambi M5S e PD hanno l’occasione tanto inutilmente attesa di mettere fuori gioco il PDL, espressione dell’Italia del degrado a tutti i livelli, mai esistito con questa drammaticità e criminalità verso i suoi cittadini onesti dalla costituzione della Repubblica. Dovremmo tutti essere convinti per le mille prove date, che Berlusconi è solo credibile, quando pensa ai suoi interessi personali

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