L’esito delle elezioni per pillole (non amare)

L'esito delle elezioni per pillole

Le primarie sono una soluzione non un problema.

A Gianni Alemanno serve un miracolo per battere Ignazio Marino al ballottaggio.

Il governo esce più solido perché tutti hanno interesse a tenerlo in piedi. (Fino a quando e per fare che cosa? Questo è un altro discorso).

Gli elettori (ri)chiedono che i partiti, tutti i partiti, si rinnovino.

A questo proposito:

1. La Lega deve scegliere tra Tosi o un'alternativa. Tosi è più forte, ma comunque la Lega deve scegliere, pena un declino irreversibile.

2. Il Pd deve capire che in politica un capo ci vuole, il Pdl deve capire che in politica un capo non basta.

3. Scelta civica può iniziare a giocare il ruolo di pungolo critico nei confronti del governo, dopo che l'opera che l'esecutivo del professor Mario Monti ha lasciato in eredità alla compagine guidata da Enrico Letta la fine della procedura d'infrazione.

4. Il Pd scelga tra Matteo Renzi ed Enrico Letta oppure separi il ruolo candidato premier e segretario del Pd. Ma non decida più di non decidere.

5. Il Pdl smetta di raccontarsi la bufala della rimonta (alle politiche ha perso 6 milioni di voti) e inizi a pensare a come selezionare una vera, nuova classe dirigente, locale e nazionale. Per il futuro.

Intanto:

La destra destra in Italia sta sparendo.

Silvio Berlusconi non ama le amministrative e ne ha ben donde.

La sinistra del Pd metterà ancora più a rischio la tenuta del Pd perché dirà: "Visto, con un candidato che non vota per le larghe intese e che vuole Stefano Rodotà presidente si vince".

E Beppe Grillo? Beh, ogni tanto si può anche parlare d'altro no?