Non ci piace la strategia della tensione fiscale perché in Italia il fisco non è né leggero né semplice. Non ci piacciono le spettacolari ma un po’ folcloristiche operazioni della Guardia di finanza nei luoghi a maggior valore aggiunto turistico perché fanno più immagine che sostanza. Non ci piace l’inversione dell’onere della prova tributaria. Non ci piace che quando vuoi dimostrare che lo Stato ha torto, intanto paghi un tot, poi vediamo. Non ci piacciono gli eccessi da Grande fratello. Non ci piacciono le slavine burocratiche, le criminalizzazioni di settori e gli studi a volte scollegati dalla realtà.
Ma ci piace quando il fisco, grazie anche a un soggetto che sa darsi un po’ di efficienza aziendale, come l’agenzia delle Entrate e/o come Equitalia, riesce ad aumentare la sua capacità di individuare gli evasori e magari anche di riscuotere il dovuto. I dati dimostrano che molto, molto deve ancora essere fatto in quest’ultimo campo, ma anche che in questi ultimi anni qualcosa si è mosso, pure per merito di alcune linee programmatiche dell’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, confermate poi dal governo dei tecnici. Speriamo che gli enti locali sappiano proseguire nella giusta direzione in materia di riscossione, quando e se saranno chiamati a questo compito. È giusto – come abbiamo fatto – criticare l’invadenza e a volte la prepontenza di chi ha il difficile compito di accertare illeciti e riscuotere; ma è altrettanto giusto – come facciamo ora – lodarne gli sforzi per aumentare l’efficacia contro i veri, grandi evasori.
Il problema è arcinoto: consapevoli dell’eccessiva pressione fiscale italiana, della difficoltà contabile a ridurre le imposte e della onerosa complessità di quasi tutte le procedure tributarie, va trovato un ragionevole equilibrio tra necessaria affermazione dello Stato e legittima tutela della libertà (economica) del cittadino, delle famiglie e delle imprese. L’obiettivo principale dovrebbe essere soprattutto quello di evitare l’effetto pendolo tra due estremi dannosi, dal rigorismo poliziesco al lassismo filo-super-evasori. Sogniamo una normalità tributaria al posto della strategia della tensione fiscale. Anche con piccoli passi avanti. Ma facciamoli.
Pubblicato sul Sole 24 Ore del 12 luglio 2013