Perché il Pd può rinviare una direzione, ma non cambiarla

Dice Paolo Gentiloni a Radio 24: "Chi propone un Pd chiuso, con primarie a ingresso limitato snatura il partito" (audio). Gentiloni, sostenitore di Matteo Renzi, utilizza il termine "snatura" in senso negativo e secondo molti, nel Pd e fuori dal Pd, ha ragioni per farlo.

Anche volendo privare il termine "snatura" di un'accezione negativa, ma interpretandolo solamente come sinonimo di "cambiare", Gentiloni ha delle ragioni.

Il Partito democratico è infatti nato dallo, sullo e attorno allo strumento delle primarie. Nascendo dalle primarie, lo statuto del Pd ha di conseguenza previsto che il segretario così eletto fosse anche il candidato del Pd alle primarie di coalizione. Per questa sequenza logica di scelte sia le prime primarie, quelle di partito, che però dovevano servire a eleggere anche il candidato premier del Pd, sia le seconde, quelle di coalizione che dovevano servire a eleggere il candidato premier del centrosinistra, erano state pensate aperte proprio perché non servivano a eleggere soltanto un segretario o un leader, ma anche un candidato premier.

Se ora le primarie diventano "chiuse", cioè dedicate più o meno soltanto a iscritti e/o aderenti con formule molto partitiche, e non servono più a eleggere anche il candidato premier, il Pd cambia natura. Per eleggere un semplice segretario, bastavano i cari vecchi congressi, no? Per far votare solo gli iscritti, a che cosa servono le primarie? Bastavano i cari vecchi congressi, no?

Il Pd, comunque la si pensi, da troppo tempo continua a dare la sensazione di prendere o non prendere o rinviare le decisioni a uso e consumo di un solo obiettivo: rendere la vita complicata a Matteo Renzi. La cosa non giova a Renzi, forse, ma sicuramente non giova neanche al Pd, che vive in uno stato precongressuale permanente, incapace perfino di godersi le vittorie, come alle Amministrative.

Eppure è chiaro a tutti che il Pd dovrà soltanto prima o poi decidere se puntare su Matteo Renzi o Enrico Letta alle prossime elezioni politiche. Rinviare una direzione si può, cambiare una direzione così chiara pare ormai di no.