Bernanke e “la decisión más importante en el mundo”

Forse esagera Javier Solana, già segretario generale della Nato, quando scrive su Twitter: "La elección del sucesor de Bernanke en la Reserva Federal
será, probablemente, la decisión más importante en el mundo durante este
año".

Forse esagera perché comunque, almeno per noi europei, anche le elezioni tedesche non scherzano in fatto di importanza.

Ma è certo che la scelta di chi verrà dopo il professor Ben Bernanke, "helicopter Ben", com'è stato soprannominato per quanta moneta ha sparso sull'economia americana, è una di quelle decisioni che influenzeranno, certamente, il futuro dell'economia statunitense e dunque mondiale.

Può far storcere il naso ai molti amanti del riserbo delle segrete stanze del potere, ma il fatto che negli Stati Uniti si parli apertamente dei possibili candidati alla successione – la vicepresidente della Federal Reserve Janet Yellen, l'ex super consigliere di Barack Obama e già segretario al Tesoro, Larry Summers, e ora anche un ex vicepresidente della Fed come Donald Kohn – è sintomo di trasparenza e freschezza e perfino sicurezza nella propria forza (economica). O no?

Intanto, con i nomi che circolano, i mercati si prepaparano, i poteri si schierano, le correnti di pensiero (economico) si rianimano. Summers diventa il candidato preferito di chi si oppone al "quantitave easing" e la cosa è curiosa perché lui, Summers, non è certo un alfiere del liberismo, ma in questa partita dovrebbe avere più credenziali in materia monetaria proprio presso alcune sponde più liberiste.

Yellen invece è la candidata preferita di chi punta invece a una prosecuzione della politica espansiva della Fed. E il neonominato in una conversazione con esponenti democratici Kohn? Oltre a essere il terzo incomodo, può anche essere interpretato come il candidato della terza via: la Fed dev'essere pronta a continuare, ma anche a ritirare il "quantitative easing" appena l'economia lo permette. E' la linea Bernanke, espressa anche nelle note del Fomc di ieri.