Ecco il punto (e la virgola) di Berlusconi e dei diversamente berlusconiani

Francesco Cundari, sull'Unità di oggi, coglie il punto ma sbaglia la virgola. Mi spiego. Scrive l'editorialista del giornale fondato da Antonio Gramsci che "dal berlusconismo non si può uscire di nascosto". Gran bel titolo peraltro.

Cundari innanzitutto ironizza sul fatto che forse, prima di esultare per l'arrivo di rivoluzionari liberali capaci di abbandonare la casa del padre Berlusconi per salvare quella del nipote Letta è bene andarci cauti, viste le affermazioni di fede berlusconiana fatte dai diversamente berlusconiani negli ultimi giorni.

Cundari conosce benissimo "tutte le ragioni tattiche e di opportunità" che stanno all'origine di tali dichiarazioni berlusconiane dei "governativi" del Pdl. "Ma non è questo il punto. Il punto è se sia ragionevole pensare di uscire dal ventennio berlusconiano tenendosi il berlusconismo".

Insomma, Cundari dice ai diversamente berlusconiani che devono diventare antiberlusconiani perché Berlusconi è stato condannato per frode fiscale, ha una concezione proprietaria del suo partito e non ci sta ad andare a casa. Quindi i diversamente berlusconiani dovrebbe uscire dal berlusconismo urlando in faccia a Berlusconi e agli elettori di Berlusconi che Berlusconi è esattamente quello che la sinistra ha detto che fosse per un ventennio. Mi pare una richiesta alquanto ardita e politicamente irrilevante in quanto irrealizzabile. Nemmeno il Pds nacque da una feroce condanna del Pci, o no? O le cose non sono paragonabili.

Ma se il punto è questo, beh, allora va ricordato che chi è uscito dal berlusconismo condannando il berlusconismo oggi è fuori dalla politica e al massimo pubblica libri, peraltro scritti benissimo, e magari molto profondi e senza acrimonia, ma con spirito di affermazione di un (proprio) merito: la destra si stava costituzionalizzando e ammodernando già prima della discesa in campo di Berlusconi e avrebbe fatto quel processo di incontro con la contemporaneità politica anche senza Berlusconi. E' quello che è successo e succede a Gianfranco Fini.

Ecco, allora, è lecito pensare che Angelino Alfano e i suoi stiano attenti a non fare la stessa fine. Giusto? Ma poi, colto il punto, c'è anche la virgola e la virgola è il consenso. Nel centrodestra, a oggi, i consensi li raccoglie ancora Silvio Berlusconi. Piaccia o no, è così. Lo spirito del tempo e il principio di realtà suggeriscono ad Alfano e soci di pensare a questa semplice constatazione: loro i voti non li hanno, Berlusconi sì. In democrazia e in politica un po' conta, no Cundari?