IL sapore

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Un viaggio alla scoperta della neolingua della politica italianaQuesto il tema della sezione speciale del numero di IL di dicembre, in edicola giovedì 21 novembre.
Guido Vitiello tenta di fare pulizia nelle confuse stalle della politica. Per ridare un significato ai termini che lo hanno perso e, svuotati, hanno finito per voler dire altro: da bene comune legalità, da antipolitica amoralismo. In più, dopo aver letto letto e analizzato le quattro mozioni del Partito Democratico, "IL" ha scoperto che Gianni Cuperlo, nel suo manifesto, parla di “povertà” 30 volte, di “ricchezza” zero e non fa mai riferimenti ad antifascismo e comunismo; nemmeno Gianni Pittella, anche se menziona socialismo e riformismo due volte; Matteo Renzi invece cita una volta Berlusconi e mai Berlinguer; Giuseppe Civati, a cui va la palma per la mozione più lunga (69 pagine) lo supera: nel suo documento Berlusconi appare due volte e Berlinguer quattro.