Natale d’attesa per le famiglie italiane in Congo (Ansa)

>>>ANSA/ Adozioni: Congo; Natale di attesa per famiglie italiane
'Speriamo di tornare presto a casa con i bimbi, siamo stanchi'

(ANSA) – ROMA, 26 DIC – È stato, nonostante tutto, "un bel
Natale" quello passato a Kinshasa dalle 24 famiglie italiane che
hanno adottato un bambino congolese e aspettano da settimane il
nulla osta delle autorità locali per poter portare a casa i loro
figli. Rincuorati dalla telefonata tra il premier Enrico Letta e
il capo del governo congolese Augustin Matata il 24 dicembre,
aspettano fiduciosi gli esiti dei colloqui che una delegazione
italiana ad alto livello, che dovrebbe essere arrivata oggi a
Kinshasa, avrà con le autorità della Repubblica Democratica del
Congo per sbloccare l'impasse.
   La giornata di ieri è stata comunque "una bella giornata" ha
raccontato all'ANSA Enrico Floridi, quarantenne di Deruta
(Perugia) che con sua moglie Chiara è nel Paese africano insieme
ai due bambini adottati, un maschio e una femmina, di 5 e 3
anni, che attendono di lasciare l'orfanotrofio. "Messa la
mattina. Un papà trasformato in Babbo Natale per tutti i bimbi
dell'istituto, un buon pranzo simil-italiano con pasta, pollo e
patatine – ha riferito – e un pomeriggio di giochi e allegria.
La gioia che ti trasferiscono tutti questi bambini bisognosi di
affetto è tantissima e penso che tutti loro debbano prima o poi
avere dei genitori".
   Passato il Natale, resta l'attesa, fiduciosa dopo che il
premier Matata ha assicurato a Letta di voler procedere "in
tempi rapidi" al "riesame" dei casi di adozione italiani.
"Onestamente – ha spiegato Floridi – le sensazioni che abbiamo
ora sono positive, ma allo stesso tempo non vogliamo illuderci
perché in questo periodo abbiamo imparato che le cose possono
cambiare repentinamente e in totale incertezza". "Speriamo
davvero – ha concluso – di far rientro presto a casa con i
nostri bimbi perché siamo molto stanchi". Marco Griffini,
presidente dell'Aibi – uno degli enti che sta curando le
adozioni in Congo – conferma di aver saputo che la delegazione
italiana è partita ieri sera da Roma ma non ha altre notizie.
"Siamo sereni" ribadisce.
   Le 24 famiglie italiane, pur avendo compiuto le regolari
procedure di adozione dei bambini congolesi, dopo essersi recate
nel Paese africano per prendere i minori adottati e portarli a
casa si sono viste negare il nullaosta all'uscita dei figli. Lo
scorso settembre le autorità congolesi avevano deciso di
sospendere il rilascio del nullaosta per tutte le adozioni
internazionali, per sospetti di procedure irregolari che, però,
secondo quanto riferito dalle autorità di Kinshasa, non
riguardavano l'Italia. All'inizio di novembre il ministro per
l'Integrazione, Cécile Kyenge, ha effettuato una missione nella
Rdc ricevendo dalle autorità locali assicurazioni su una
conclusione positiva dell'iter adottivo delle coppie italiane.
   Poi il silenzio, rotto da Letta alla vigilia di Natale,
quando ha deciso di telefonare al suo omologo congolese per
capire come stanno le cose. E di inviare nel Paese africano una
delegazione di alti funzionari del Ministero degli Esteri e
dell'Ufficio del ministro per l'Integrazione, per "consentire un
rapido ritorno in Italia delle famiglie con i propri figli".