Certo, molto dipenderà dalla legge elettorale e da alcune condizioni politiche che ci saranno o no, ma nel campo del fu centrodestra, della fu Casa della libertà, del fu Pdl più alleati, aleggia una convinzione più o mena condivisa da (quasi) tutti: prima o poi, al dunque elettorale, in qualche modo ci riuniremo in una coalizione. Però c’è quel “quasi tutti” e ci sono due però.
Il primo riguarda la Lega nord, che è in un momento di ascesa/ripresa, dunque non ha interesse a tornare subito junior partner di un’alleanza, vuole mani libere e tenta semmai di assumere un ruolo egemonico, di guida del rinnovamento nel polo destro, continuando a consolidare il progetto di Matteo Salvini per una Lega più nazionale.
Il secondo però riguarda il Nuovo centrodestra guidato dai ministri Angelino Alfano e Maurizio Lupi. In questo caso la questione non è tanto politica, nel senso che chi ha troppo “litigato” con esponenti di Forza Italia (e soprattutto con L’Esponente di Forza Italia) nel recente passato è ovviamente oggi contrario al dialogo con il Silvio Berlusconi assolto con formula piena nel processo Ruby; chi invece, pur dando vita al Nuovo centrodestra, non ha litigato troppo con il mondo berlusconiano doc è oggi favorevole alla trattativa per la nuova edizione della vecchia alleanza (o almeno è consapevole della necessità). Par di capire che prima di tutto la partita, il turno preliminare, si giocherà proprio nel Nuovo centrodestra.