Per evitare che ci sia sempre uno Stato sull’orlo del default

E' vero, la speculazione è cattiva, nel senso di spietata. Nel senso cioè che se i mercati fanno scommesse pessimiste le profezie rischiano di (auto)avverarsi, nonostante tutti gli sforzi per impedire il peggio. Ma se questa è la regola, dura sed lex, vuol dire che uno scampo c'è. Vuol dire che qualcosa, anzi quasi tutto, nei mercati è prevedibile, pure nel bene.

E' stata la politica del debito – e su questo Angela Merkel e la filosofia rigorista tedesca che il suo governo rappresenta hanno ragione – a rendere alcuni paesi facili prede dei mercati e degli speculatori spietati. Dunque, anche la soluzione è politica. Soltanto l'Unione politica europea può far sì che non ci sia sempre un paese sull'orlo del default e un altro candidato a diventare la preda immediamente successiva.

Soltanto la politica unica europea può affamare la bestia della speculazione e nella politica comune europea c'è spazio eccome anche per le istanze di ragionevolezza nei bilanci (di Berlino) e per quelle di rilancio e crescita dell'economia (degli altri).