Le (pre)consultazioni continuano con qualche sorpresa. Intanto si delinea una prima netta divaricazione tra le forze politiche e questa divaricazione non è sulla persona, dunque sembra di capire che Mario Monti sia una personalità in grado di raccogliere davvero molto consenso, in Parlamento e fuori. Ma la distinzione netta è sull'andare o no alle urne. Chi vuole le urne dice "no" a Monti, chi non vuole il voto anticipato dice "sì" a Monti. Nel mezzo, anche dei problemi, sta il Pdl, diviso al suo interno tra chi vuole le urne e chi invece il governo Monti e la relativa prosecuzione della legislatura.
Dall'Italia dei Valori, che comunque non voterebbe la fiducia a un governo Monti, giunge però una qualche piccola apertura di dialogo: valuteremo legge per legge, ma per "coerenza" no a un governo con il partito di Berlusconi. Da Sinistra, ecologia e libertà, movimento guidato dal governatore della Puglia, Nichi Vendola, viene un apprezzamento per la persona e una qualche forma di sostegno esterno, esterno anche perché Sel non è rappresentata in Parlamento: bene il governo Monti – sembra di capire – se dura poco e vara la patrimoniale.
Degna di nota anche la dichiarazione dell'ex premier (ed editorialista del Sole 24 Ore), Giuliano Amato: "L'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato giudica 'altamente positiva' un'eventuale nomina di Mario Monti a capo dell'esecutivo che sarà incaricato dopo le dimissioni dell'attuale premier Silvio Berlusconi, 'e basta questo', ha aggiunto" (Ansa).
Nella lista di chi al voto preferisce il governo Monti s'iscrive anche il movimento guidato da Gianfranco Micciché: Grande Sud voterà un governo Monti se «darà garanzie minime per il Sud». Già convinto il Partito liberale italiano: "La Direzione Nazionale del Pli riunita a Roma il 10/11/2011 esprime il plauso dei Liberali Italiani per la nomina a Senatore a vita del Prof Mario Monti e sostiene lo sforzo del Presidente Napolitano per dare all’Italia un Governo di Responsabilità Nazionale, cui mette a disposizione tutte le proprie migliori energie, con l’obiettivo di concorrere a realizzare le riforme liberali, più che mai necessarie a garantire il necessario risanamento e rilancio economico, nonché all’urgente riforma della legge elettorale".
Protestano, invece, per il voto e contro il governo Monti vogliono andare i direttori Giuliano Ferrara (il Foglio), Alessandro Sallusti (il Giornale) e Vittorio Feltri (il Giornale). Sabato 12 novembre, alle 10 in un teatro di Milano, organizzeranno infatti una manifestazione sul tema: "Votare subito, nell'interesse del paese. La Tecnoburocrazia al potere? No, grazie".
Intanto…