Chi ha vinto e chi ha perso? Nessuno di noi sa esattamente che cosa sia accaduto ieri sera, ma tutti sanno che ieri sera è accaduto qualcosa. Forse non tutti i politici avrebbero voluto essere Beppe Grillo, ma sicuramente quasi tutti i giornalisti avrebbero voluto essere Bruno Vespa. Questo è stato il successo di Porta a Porta. Non è molto originale dirlo, anzi per nulla, ma è ovvio che il confronto di ieri sera, una specie di Nixon vs Frost de’ noantri, è stato un successo per entrambi i protagonisti perché entrambi hanno ottenuto i loro rispettivi obiettivi.
Beppe Grillo ha raggiunto un pubblico che non raggiunge con facilità altrimenti, per di più dopo quella Partita del cuore dalla quale hanno tenuto fuori Matteo Renzi. Bruno Vespa, oltre ad aver attirato magari un po’ di pubblico che di solito a un talk preferisce un meet up, ha dimostrato che si può contenere nel formato di un’intervista perfino il fiume in piena dello one man show da comizio. Inoltre, senza fogli in mano e con i suoi ripetuti “dai, su” e con le poltrone una di fronte all’altra in posizione di assoluta parità, Vespa ha dimostrato una padronanza del mezzo e delle battute e delle agende davvero notevole a dispetto di tutto. Lo stesso Grillo ha mostrato, oltre all’assegnone per le Pmi, anche espressioni più umane del solito, pure nel saluto finale al conduttore. Obiettivi raggiunti per entrambi.
Ps. Ci dev’essere comunque qualcosa di rassicurante nel vedere che alla fine, qui dai, perfino le rivoluzioni finiscono a tarallucci e Vespa.