Le primarie sono il metodo peggiore, esclusi tutti gli altri

Diciamo la verità, ormai è chiaro, ma quanto stanno facendo bene le primarie al Pd! Parecchio, davvero. D'accordo, scorre un po' di sangue politico, si litiga e non si dà l'idea di una famiglia proprio unitissima. Ma è naturale che sia così, una gara è una gara e una campagna elettorale è una campagna elettorale. Anche se in famiglia.

Però il centrosinistra e il Pd esistono. Lo dicono i sondaggi, con il Pd che sale. Lo dice la partecipazione alle primarie per le amministrative di Treviso. Un tempo si diceva che una cosa esiste o è vera se lo dice la tv. Ora una cosa esiste o è vera, in politica, se ci sono le primarie.

Tutto quello che sembra negativo – vedi le divisioni interne, Bindi, D'Alema, Renzi, eccetera – sono in realtà segnali di vitalità, squarci nel velo opaco dell'ipocrisia di palazzo che, fuori dal tempo delle primarie o delle elezioni, regna sovrana di qua, di là e al centro. Ricambio e rinnovamento, sì, perché no? Anche questo è un tema della politica, tanto vale prenderne atto e iniziare ad attuarlo.

La contesa per chi fa il capo poi è la più naturale, antica e salutare sfida di una democrazia. E' la primitiva logica del gruppo evoluta grazie alle regole del vivere in società, in società politica,, ma è anche la base del principio della rappresentanza che regola le collettività fondate sullo strumento della delega dall'elettore all'eletto.

Soltanto i professionisti della politica partitica soffrono questi eccessi di naturalezza, non il partito, a quanto pare, né la coalizione né gli elettori. Chiedere a Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, e all'assessore della sua giunta, Stefano Boeri, per credere. Hanno ragione Massimo D'Alema quando promette battaglia e Matteo Renzi quando gli risponde: ben venga la battaglia politica a viso aperto.

Certo, sarebbe meglio discutere di più delle idee e meno delle persone. Ma ora piano piano stanno arrivando anche quelle. E poi i punti dei programmi alla fine sono molto più noti e presenti di quanto non si lascia, lamentandosi, credere.

Ovviamente a volte alcuni toni e modi sono proprio esagerati e da tutte le parti, ma è la politica, bellezza. Le primarie sono il peggior modo per rianimare la politica e avvicinarla agli elettori, esclusi tutti gli altri. Questa è la verità.

Chi è di centrosinistra conosce meglio i candidati e comunque partecipa e si sente parte di un progetto. Tifa, perché no?, per il suo candidato preferito. Chi è indeciso inizia a valutare se questa volta, se vince quello o se vince quell'altro, il voto a quella coalizione vale oppure no. Chi non è di centrosinistra muore d'invidia e non capisce perché di qua si parla soltanto di scandali e di là comunque di politica.