Riecco il centrodestra che fu (con Berlusconi) e riecco il colpaccio leghista che fu (con Salvini)

matteo-salvini-ansa-kCi--258x258@IlSole24Ore-WebIl centrodestra che fu si va naturalmente riformando. Il clima elettorale, questa volta regionale, ha un sapore prettamente centripeto in un paese che ormai, culturalmente, va verso un bipartitismo tripartito, cioè condito con un terzo incomodo, ovvero il voto di protesta antisistema rappresentato dal Movimento 5 Stelle. Il centrodestra che fu si va naturalmente riformando innanzitutto con il dialogo tra Forza Italia, in sostanza ormai una Lista Berlusconi, e il Nuovo centro destra di Angelino Alfano, uscito dall Europee malconcio se non addirittura sconfitto nel proposito in vero molto ambizioso di (almeno) iniziare a rappresentare tutto il nuovo centrodestra. Ma il tassello ancora una volta più interessante sarà quello del negoziato con la Lega Nord, che invece alle Europee e grazie a Matteo Salvini ha rianimato una propria identità antieuropea ma più nazionale con un buon risultato elettorale. Salvini, in un’intervista al Giornale di oggi, fa subito capire qual è il prezzo da pagare per il centrodestra in caso di (ri)alleanza con la Lega: Salvini stesso candidato sindaco a Milano. In sostanza Salvini intende riproporre su scala cittadina la tattica attuata su scala regionale dal suo predecessore alla guida del movimento padano, Roberto Maroni. Maroni ottenne la candidatura alla Regione Lombardia anche in cambio di un ritorno della Lega nel centrodestra, oggi Salvini ritenta quel capolavoro tattico offrendo l’apertura al dialogo della Lega ma dicendo subito qual è la sua aspirazione: fare il sindaco di Milano. E intanto così anche Maurizio Lupi, ministro Ncd ma pontiere con FI e da sempre ventilato come candidato milanese, è avvisato.