Facciamo tre ipotesi su quello che si sono detti a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il neosenatore a vita, Mario Monti, durante queste (pre)consultazioni.
Prima ipotesi, immaginando sempre che il professor Monti stia soprattutto ad ascoltare: "Gentile professore, vorrei tanto appoggiare un suo governo, ma così si rompe la mia alleanza con la Lega e il mio partito, dunque mi vedo costretto ad andare al Quirinale, rassegnare le dimissioni e chiedere le elezioni il prima possibile. Grazie".
Seconda ipotesi: "Gentile professore, vorrei tanto appoggiare un suo governo, ma così si rompe la mia alleanza con la Lega e il mio partito, dunque mi video costretto a porle alcune condizioni, eccole: …, prima di andare al Quirinale, rassegnare le dimissioni e suggerirla come prossimo presidente del Consiglio il prima possibile. Grazie".
Terza ipotesi: "Gentile professore, vorrei tanto appoggiare un suo governo, ma così si rompe la mia alleanza con la Lega e il mio partito, dunque mi vedo costretto ad andare al Quirinale, rassegnare le dimissioni e proporre un esponente del Pdl come premier incaricato o almeno come 'esploratore', lei farebbe il ministro dell'Economia di un governo a guida di centrodestra, meglio del Pdl, ma allargato al Terzo polo? Se sì, grazie".
Quale sarà quella giusta?