Truman – Sorvegliati normali

Dalla Domenica del Sole 24 Ore del 13 maggio 20121

Il fine giustifica i mezzi? La domanda non è certo nuovissima. Dopo l’11 settembre 2001 e l’attacco terrorista alle Torri gemelle l’interrogativo fu tradotto in: quanto siamo disposti a rinunciare della nostra libertà e della nostra privacy in favore di una nostra maggiore sicurezza? Una risposta netta appare impossibile, si sente soltanto il ronzio di un “dipende”. Ma questo “dipende” è legato anche a una distinzione: che cosa è rilevante e che cosa no nel mare delle informazioni che la società tecnologica offre a telecamere, telefoni, carte di credito e computer? Il maestro J. J. Abrams (quello di “Lost”) indaga questi dilemmi in “Person of Interest”, ogni venerdì su Premium Crime.

E siccome è un maestro non prende la parte scontata della vicenda, la caccia ai terroristi, le notizie “rilevanti”, ma insegue i delitti comuni, le notizie “irrilevanti” per la sicurezza nazionale, perché “la macchina non l’abbiamo costruita per salvare qualcuno, l’abbiamo costruita per salvare tutti”. Poi però l’inventore, un simpatico e zoppicante Dottor Stranamore impersonato da Michael Emerson (quello di “Lost”), ci riflette e decide di dirottare su di sé le informazioni e il compito di salvare tutti i salvabili “qualcuno” di New York. Per farlo ha bisogno di un braccio, l’ex agente della Cia, un Rambo con il volto da Big, cioè Jim James Caviezel (quello de “La passione di Cristo”).

“Siamo sorvegliati”, d’accordo. Eppure la storia è originale, a partire dal fatto che la macchina della conoscenza, il cervellone che scopre in anticipo i delitti grazie a un fiume di informazioni e intercettazioni raccolte, sputa fuori soltanto numeri, quelli della previdenza sociale. Il resto lo devono scoprire e fare i due uomini, il miliardario genio informatico e il super agente, “due outsider che si preoccupano”. “Le informazioni non sono il mio problema, è piuttosto il modo di usarle…”, dice. Ecco, colto nel segno. L’idea è naturalmente buona, la resa funziona come la coppia di protagonisti, l’entrata in azione è a volte troppo rapida ma l’intreccio non è poi così “celebrale” come lo stesso Abrams l’ha definito.

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