Quei geni dei padri costituenti avevano previsto il “fiscal compact”

Quei geni dei nostri padri costituenti avevano previsto anche il "fiscal compact", tanto che l'articolo 11 della Carta del 1948 recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".

Tutto il dibattito sull'eventuale cessione di sovranità in cambio dell'aiuto dello scudo antispread appare un po' surreale. E' ovvio che l'Italia può e deve farcela da sola. Ma, come ha spiegato il premier Mario Monti, quando il mercato pone condizioni troppo dure e distanti dalle reali valutazioni del rischio paese, non è assurdo pensare che anche l'Italia possa essere temporaneamente protetta da un sistema teso semplicemente ad abbassare lo spread, il costo del rifinanziamento del debito sovrano.

In cambio di cosa? Delle riforme che comunque il paese deve fare, sta facendo e dovrà continuare a fare anche dopo il 2013. Dunque, più che di cessione di sovranità, si dovrebbe e potrebbe parlare di regole da rispettare e riforme da fare se si vuole fare parte a buon diritto e con il peso che il nostro paese potenzialmente ha e merita in una comunità politica da costruire, come l'Europa.

  • posovr |

    Se non fosse stato per l’ultima dichiarazione di Monti:”Col governo precedente lo spread sarebbe arrivato a 1200″, quest’articolo avrebbe sicuramente vinto il “Premio Assurdità”. Io mi sono fatto la mia personalissima lista di quei giornalisti, economisti ed intellettuali che stanno appoggiando questa follia. Mi servirà quando tutto sarà finito. Perchè finirà, in malo modo ma finirà. Ed ognuno dovrà fare i conti con la propria coscienza. Ammesso che se ne abbia una.

  • claudia |

    …non avrei mai pensato che i ns padri costituenti fossero già di fuori a quell’epoca!!!!!!!!!!!!!!1

  • fabio |

    Quindi sta ammettendo che tale parità non esiste, e pertanto l’intero suo articolo è basato su un’assunzione errata.
    D’altro canto sono sicuro che se i padri fondatori potessero vedere che siamo de facto diventati una colonia tedesca, si rivolterebbero nelle loro tombe.
    Cordiali saluti, Fabio.

  • Daniele Bellasio |

    Se la Germania avesse il nostro debito pubblico e non avesse fatto le riforme… saremmo noi a… la parità deve esserci nei diritti come nei doveri, no? Detto ciò, la rigidità di parte delle leadership tedesce rischia di fare gravi danni al progetto europeo e dunque alla stessa Germania.

  • fabio |

    Signor Bellasio,
    Probabilmente per sua sbadataggine le è mancato un punto importante:
    “in condizioni di parità con gli altri Stati”.
    In condizioni di parità non significa “essendo sculacciati in continuazione dalla Bundesbank che in barba alle regole continua ad acquistare i Bund tedeschi”.
    Sono sicuro che la sua sia stata una svista, perché non voglio pensare alla mala fede.
    Cordiali saluti.

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