A Bersani va troppa acqua per l’orto (ma anche no)

Aiutatemi a capire se a Pierluigi Bersani, segretario del Partito democratico e candidato alle primarie del centrosinistra, sta andando tutto bene o sta andando tutto all'opposto di ciò che aveva previsto. (O entrambe le cose)

Basta leggere il titolo dell'Unità di oggi per capire che tutto sta andando secondo i piani di Bersani ma anche no: "L'alternativa del Centro a Sel". Chiaro no? Bel dilemma no?

In Sicilia Rosario Crocetta, candidato del centrosinistra, ha vinto, ma il Pd ha ottenuto un brutto risultato come lista di partito, il 13,5%, contro il 18,7% delle elezioni precedenti. Inoltre, in Sicilia le elezioni sono state vinte con un'alleanza di centro-centrosinistra (Pd più Udc) molto diversa da quella di centrosinistra-sinistra che dà vita alle primarie e che ha sottoscritto la famosa carta d'intenti (Pd più Sel).

Sempre in Sicilia, per governare, Crocetta (e dunque il Pd) deve in qualche modo dialogare con i grillini, quei grillini così duramente attaccati dallo stesso Bersani, quando parlò di fascismo del web.

Nichi Vendola, assolto e in pienamente in lizza, invece gode di un buon appeal elettorale come leader, ma molto meno strutturato e in forma appare il suo partito, come dimostrano anche le elezioni siciliane.

Dunque, la tentazione centrista, per il Pd, c'è e del resto c'è sempre stata, visto che in tutti i retroscena si dice che il Pd, una volta vinte le elezioni, conta di formare un governo anche con l'aiuto dell'Udc. Il problema è che questa alternativa non detta ma sussurrata sta venendo sempre più alla luce del sole, tanto che esponenti (soprattutto popolari) del Pd la esplicitano e la vogliono da subito, da ora.

E quindi? Forse va fatta chiarezza – riflettono i bersaniani – per non apparire troppo tattici e poco sinceri. Ma fare chiarezza ora è dura, viste le primarie, sebbene sia indispensabile, visto il voto che si avvicina in Lazio e in Lombardia.

In tutto questo c'è il problema, solito di questi tempi e uguale ma opposto rispetto al centrodestra, del rapporto con il governo Monti. E' ovvio che in campagna elettorale, per motivare tutti, i candidati insistano sul ritorno della politica e sulla fine della fase dell'emergenza e del governo dei tecnici.

Ma dopo? In campagna elettorale?

Insomma, Bersani ha il problema di non apparire come lo sposo che con il cuore vorrebbe sposare Tizia ma la convenienza gli suggerisce Sempronia.

In tempi indecisi, vengono premiati quelli che decidono.

Ps. Ovviamente, sebbene in modo meno diretto, il problema sfiora anche Matteo Renzi, che però ha il vantaggio di aver detto fin dall'inizio della sua campagna per le primarie che ora non è il tempo di parlare di alleanze. Bersani invece ne ha create bene due di alleanze e alternative tra loro (almeno prima delle elezioni).