Banalissime considerazioni dopo i ballottaggi:
1. Al secondo turno la decisione per l’elezione di un sindaco dipende molto dalla figura del candidato sindaco.
2. Dunque rendere l’analisi troppo “partitocentrica” è sbagliato, oltre che poco utile.
3. Nel nuovo tripolarismo bipartitista i consensi viaggiano aideologicamente. Elettori di centrodestra possono votare candidati grillini. I voti grillini non sono scontati nella direzione che possono prendere al secondo. Il centrosinistra è l’alleanza con base più (renzianamente) consolidata, ma sorprese sono sempre possibili in caso di “sanzioni” locali.
4. Quando l’affluenza è bassa, di solito ci rimette il centrodestra.
5. La figura del candidato sindaco pesa anche in negativo: voto l’altro perché meno peggio. A prescindere dal partito.
6. Nelle elezioni amministrative, spesso, quando si ha la sensazione che sia giusto scompaginare un gruppo/grumo di potere troppo consolidato si è disposti a votare anche per un rivale politico, o quasi.
7. Le primarie fanno bene ai candidati e alle coalizioni.
8. Il Movimento 5 Stelle esprime sindaci di città non solo secondarie.
9. Un leader nazionale per restare tale e/o rafforzarsi non può permettersi di non convincere a livello locale.
10. Nonostante tutto, il centrodestra avrebbe la possibilità di ripartire ricostruendosi su basi nuove.