Se la (giovane) valanga azzurra porta a una #LeopoldaBlu

Vi immaginate Silvio Berlusconi che sale sul palco alla Leopolda? Quel gran liberal-pugliese di Michele Arnese (amico, collega e direttore di Formiche.net) pensava di aprire soltanto un dibattito, anzi il “dibbbatttito” sull’esito del voto delle Europee per il fronte moderato. E invece rischia di aver creato una piccola valanga azzurra, più libertaria che moderata nella schiettezza, con in testa l’idea di una Leopolda Blu.

Ricapitoliamo, anzi no, arriviamo al dunque: un centinaio di giovani e giovanissimi del mondo delle idee e delle iniziative politiche e culturali ma provenienti dal di fuori della politica tradizionale (soltanto per fare qualche nome: Lorenzo Castellani, Davide Burani, Andrea Camaiora, Giacomo Zucco, Marianna Venturini, Simone Bressan, Andrea Mancia) ha (sotto)scritto una sorta di “contratto per il centrodestra” (meglio Leopolda Blu come sintesi, ci siamo affezionati da queste parti) per dire: uniamo prima le idee e poi tutto il resto. Perché come dice una manager di alto livello di una bella azienda italiana con raffinato dono della sintesi: “Dall’altra parte è tutto da ricostruire. E forse è il caso di cominciare a pensare ad una possibile alternativa al Pd. Così, tanto per consentire un dialogo democratico…”. Ecco il punto.

E perché, visto che Matteo Renzi qualche lezione da Silvio Berlusconi l’ha appresa, stavolta non dev’essere il fronte centrodestro ad apprendere qualche buona lezione renziana? Il primo che fa una cosa vince. Chi parte in qualche porto arriva. Basta, fissiamo un obiettivo – un luogo, una data, una discussione senza personalismi, tatticismi, ideologismi – e arriviamo a questa benedetta Leopolda Blu per rigenerare l’area liberal-moderata. Si sono detti e l’hanno fatto. Ambizioso programma, dunque va attuato con energia.

Sono partiti in cento, mica pochi. Hanno già bucato un po’ sulla stampa (tradizionale), tra Libero, il Fatto quotidiano, dopo Formiche.net ovviamente, e poi arriveranno anche gli altri. Ma soprattutto – e qui viene il bello – si preannunciano scatenatissimi sui social network, Twitter in particolare. Stanno già incalzando i vari Raffaelle Fitto, Guido Crosetto, Alessandro Cattaneo, Oscar Giannino. Certo, c’è anche il più consueto comunicato stampa: “‘Un’iniziativa trasversale e spontanea nata dal dibattito su giornali online come Formiche.net e La Cosa Blu che si è concretizzata in una sfida lanciata a tutto il centrodestra tramite un appello all’unità e al rinnovamento che può essere sottoscritto da tutti su www.contrattoperilcentrodestra.it”, è quanto afferma Lorenzo Castellani, venticinquenne che si occupa dalla direzione editoriale del magazine La Cosa Blu”.

Il bello però è che qui non pare esserci nulla di controllato né dall’alto né dal basso. Proprio come… “E’ la dimostrazione che c’è una comunità prima delle divisioni dei leader e dei cerchi magici dei palazzi romani. Bisogna ripartire da chi pensa, chi fa rete, chi lavora nei territori. Basta con investiture dall’alto o cooptazioni”, continua Castellani. “Comunità!, parola amata anche… di là, nel Pd. “L’iniziativa partita con 120 firmatari, in meno di tre ore, ha già raccolto altre 150 sottoscrizioni. Tra queste dieci consiglieri regionali provenienti da tutte le forze politiche  del Centrodestra e decine di amministratori locali”.