Che cosa dimostra la crisi dell’Ncd

La crisi dell’Ncd, peraltro prevedibile e prevista, dimostra una cosa molto semplice, ovvero che i partiti politici, come le leadership, non si costruiscono per posizionamenti (più o meno politici), ma grazie a fatti e atti politici legati a reali esigenze di rappresentanza espresse da gruppi ampi di consensi e opinioni. I partiti che nascono da scissioni provocate da una scelta pro o contro qualcuno oppure dalla sola urgenza di coprire uno spazio politico lasciato vuoto – l’elenco degli esempi sarebbe lungo e andrebbe molto indietro negli anni – non hanno vita duratura e salda perché nascono (troppo) dipendenti da fattori esterni e non grazie a genuine forze propulsive interne. La tattica è una condizione indispensabile ma secondaria per la sopravvivenza di un’esperienza politica. Le condizioni primarie sono altre e sono essenzialmente tre. La prima: una forza politica, partito o leadership, nasce prima fuori dal palazzo e poi semmai ci entra. La seconda: uno spazio politico va occupato prima con idee forti e poi semmai con persone e strutture. La terza: non sono forti i leader figli, fedeli o no, di altri leader; sono più forti i leader figli di fenomeni storici o di istanze sociali che per essere fedeli fino in fondo alle idee madri devono diventare un po’ carnefici di chi e di che cosa c’era prima di loro.