I partiti-poli di una certa consistenza sono almeno tre ma paradossalmente, proprio ora, sta tornando l’idea del bipartitismo-bipolarismo, o comunque sta tornando l’idea dei partiti o delle coalizioni a vocazione maggioritaria. Quando si vince si diventa più facilmente calamite di forze vicine. Questo sta ovviamente accadendo al Partito democratico: dalle parti di Sinistra ecologia e libertà Gennaro Migliore ha già parlato di soggetto unico della sinistra, andando ben oltre dunque l’ipotesi di alleanze e/o federazioni. I dissidenti grillini sono e saranno sempre più in avvicinamento costante alla “rottamazione” renziana. La leadership di Scelta civica farebbe bene a prendere atto che i suoi elettori sono già entrati nel Pd di Matteo Renzi e seguirli. Del resto, chi aveva votato Mario per avere Matteo, quando è arrivato Matteo ha votato Matteo. In questo senso Andrea Romano, capogruppo dimissionario alla Camera del movimento che fu di Monti, ha scritto su Facebook: “Da oggi si apre una riflessione sul futuro di Scelta Civica che dovrà essere libera e priva di qualunque inibizione”. Però anche la sconfitta può avere, con qualche difficoltà in più, capacità magnetiche su forze vicine ma separate. Sul fronte cosiddetto moderato, infatti, si notano già, tra lo stormir di Leopolde immaginarie, il riavvicinamento di Silvio Berlusconi alla Lega nord di Matteo Salvini, le aperture di Giorgia Meloni allo stesso Salvini. Certamente è più difficile, a destra, il dialogo tra i berlusconiani e il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Per ora Forza Italia sta facendo di tutto spingere l’Ncd sempre più nell’orbita di Renzi e l’Ncd sta facendo di tutto per andarci. Ma c’è da scommettere che qualche pontiere potrebbe essere già al lavoro sul futuro. Per esempio Maurizio Lupi…
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